LA COSTA VERDE e TORRE DEI CORSARI


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La costa verde e il comune di ARBUS con annesso TORRE DEI CORSARI si trovano nella costa ovest della Sardegna, una cinquantina di Km sotto Oristano. Terzo comune per estensione territoriale nell'isola, dopo Sassari ed Olbia, l'arburese è un territorio affascinante e selvaggio che alle splendide spiagge, ben 47 Km, aggiunge massicci montuosi, campagne e numerose testimonianze archeologiche e culturali.

 

LA COSTA La costa Arburese si estende da Capo Pecora a Sud, dove confina col territorio di Fluminimaggiore (CI), a Capo Frasca a nord, dove confina col territorio di Oristano (OR) e comprende l'intera costa della provincia del Medio Campidano.

 

Alle lunghe spiagge di sabbia dorata, lungo la costa arburese si alternano falesie e calette rocciose: particolari Capo Pecora, con le sue "Uova" granitiche, Piscinas e Torre dei Corsari, con le sue dune che si estendono fino a 2 km nell'entroterra dando vita ad un vero e proprio deserto, ma la vera perla della costa arburese è la spiaggia di Scivu, con la sua spiaggia di sabbia bianca ed i colori del mare in grado di rapire il visitatore.

 

IL CERVO SARDO Il territorio arburese ospita circa il 10% dell'intera popolazione del cervo sardo (Cervus Elaphus Corsicanus)che si spinge fin dentro la periferia del centro abitato. Non è difficile vedere degli stupendi esemplari di questa specie all'imbrunire o addentrandosi nei sentieri trekking che collegano il paese di Arbus fino al mare. Particolarmente facile è ammirare il Cervo Sardo a Montevecchio ed Ingurtosu o recandosi a Piscinas.

 

L'ARTIGIANATO Il comune di Arbus è celebre nel mondo per i suoi coltelli "Arburesa", portati alla ribalta dal maestro artigiano Paolo Pusceddu che, proseguendo l'opera del padre, ha dato vita ad una coltelleria in grado di realizzare per ben 2 volte il coltello più lungo del mondo e che detiene ancora oggi il record per il coltello a serramanico più pesante del mondo con un'opera che raggiunge i 295kg e quasi 5m di lunghezza. I coltelli del guinness, insieme a molte altre opere del maestro Pusceddu e di numerosi artigiani con cui sono stati realizzati degli scambi, sono in mostra presso il Museo del Coltello Sardo che si trova nel cuore del paese di Arbus.

 

LA STORIA La storia di Arbus e del suo territorio è affasciante ed antica ed ancora oggi si scorgono nelle tradizioni locali legami molto forti con questa. Si parte dal periodo prenuragico fino a giungere ai giorni nostri con Tombe dei Giganti, Pozzi Sacri, Nuraghe sparsi in maniera abbastanza fitta nel territorio, i resti dell'abazia medievale di Monte Arcuentu, le torri costiere del sistema difensivo spagnolo e gli impianti minerari che hanno caratterizzato la storia recente del comune di Arbus. Nell'area fra Capo Pecora e Scivu sono molteplici le Tombe dei Giganti ma trovate anche un Villaggio Nuragico ed un Pozzo Sacro che le guide più esperte sapranno farvi riconoscere. A 5 minuti da Arbus, nel territorio di Gonnosfanadiga, si trova la Tomba dei Giganti di San Cosimo, la più grande attualmente riconosciuta. Nella zona nord della costa si trovano le torri spagnole di Flumentorgiu e "La Torre Nuova" di Capo Frasca, quest'ultima visibile solo in lontananza dalla vicina località di Marceddì. Non si trovano invece torri nella parte sud della costa in quanto c'era una "guardia" in zona Capo Pecora. Le testimonianze dell'attività mineraria, con le miniere di Montevecchio ed Ingurtosu, la prima arrivata ad essere una delle principali realtà economiche del regno d'Italia, sono evidenti nel territorio a partire dai due villaggi minerari raggiungibili a pochi km dal paese di Arbus. Numerosi dettagli parlano della miniera ad Arbus e nell'arburese, a partire da decorazioni e murales nel paese, agli impianti, ai musei del minerale e dei diorami di Montevecchio ma anche alla "Carbonaia" che si trova addentrandosi nel sentiero CAI 191 che unisce Montevecchio alla spiaggia di Piscinas.

 

LE FESTE Le feste principali dell'arburese sono 3, la festa di Sant'Antonio da Padova, fra il sabato ed il martedì successivi al 13 giugno, salvo concomitanza con feste religiose prioritarie come il Corpus Domini (in quel caso si slitta di una settimana), la festa della Madonna d'Itria, l'ultima domenica di Maggio, e la Festa di San Lussorio, fra il sabato ed il martedì successivi il 21 agosto. Il patrono del paese è San Sebastiano Martire i cui festeggiamenti si tengono il 20 gennaio ed in occasione del quale, la sera prima, si accendono dei grandi falò in alcuni rioni.

 

Degna di una menzione particolare è la festa di Sant'Antonio da Padova, con una rassegna che parte dai primi mesi dell'anno ed accompagna a conoscere le varie realtà che vi sono dietro alla festa di giugno: il pane che verrà benedetto in occasione della festa, le decorazioni floreali, le traccas, i buoi che trascinano traccas ed il cocchio che trasporterà il simulacro,...

 

La festa di Sant'Antonio da Padova di Arbus è una delle feste più importanti dell'isola e vanta la seconda processione per lunghezza, dopo Sant'Efisio a Cagliari, con ben 38km che verranno percorsi il sabato da Arbus verso il borgo di Sant'Antonio di Santadi ed il martedì nel percorso inverso. Molti sono gli arburesi che rientrano in paese in occasione dei giorni della festa e molti gli abitanti dei paesi vicini e non che accorrono, testimonianza di una fede ed una devozione che caratterizza la cultura e la tradione degli arburesi e dei sardi.

 

EDEN, EUROPEAN DESTINATION OF EXCELLENCE Nel 2011 Montevecchio, amministrativamente diviso fra Arbus e Guspini, è stato inserito tra le 21 destinazioni europee di eccellenza del progetto EDEN. Montevecchio nasce insieme alla miniera omonima ed è oggi sede di numerose manifestazioni nonché simbolo della riconversione degli impianti minerari con la possibilità di visitare una galleria, il palazzo della direzione della miniera ed i musei dei minerali e dei diorami nei quali è ospitata la Collezione Sanna Castoldi, famiglie che hanno diretto la miniera di Montevecchio alle origini.